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Alice Ajnoha Basco (2023)

A minha conversa com a Alice Ajnoha: "Experiência de Erasmus"

Oggi parliamo di…  CORPO EUROPEO DI SOLIDARIETA’  (ESC)

Di che cosa si tratta?  

<<Il Corpo europeo di solidarietà o  ESC, riunisce giovani con l’obiettivo di costruire una società più inclusiva, prestare aiuto a persone vulnerabili e rispondere ai problemi sociali. Offre la possibilità di vivere un’esperienza ispiratrice e arricchente per giovani intenzionati ad aiutare, imparare e crescere.>> 

Si tratta di un progetto europeo, che permette ai giovani di svolgere un’esperienza vicina al mondo del lavoro, all’estero.
Che tipo di opportunità esistono? 

Vi sono diversi tipi di opportunità, rispettivamente in base agli interessi personali di ognuno: insegnamento, ambiente, ufficio, persone in difficoltà, bambini, anziani, animali,…

Molti paesi partecipano a questo tipo di progetto come ad esempio: Austria, Belgio; Bulgaria, Croazia; Cipro; Repubblica Ceca; Danimarca; Estornia; Finlandia; Francia; Germania; Grecia; Irlanda; Italia; Lettonia; Lituania; Lussemburgo; Malta; Paesi Bassi; Polonia; Portogallo; Romania; Slovacchia; Slovenia; Spagna; Svezia; Ungheria; Turchia; Georgia,…

Quanto dura? 

Esistono due tipi di progetti: a corto termine (non superiore a 2 mesi); e a lungo termine (dai 2 ai 14 mesi di attività).

Il Corpo europeo di Solidarietà si può svolgere solo una volta nella vita di una persona, per un totale di 14 mesi di lavoro.

Suppostamente è possibile svolgere un’esperienza a corto termine e successivamente una a lungo termine. Ma in alcuni casi, dopo aver svolto un’esperienza a lungo termine, è possibile svolgere un’altra esperienza più corta, che non superi però i 14 mesi totali.

Quanto costa? 

Le spese di volontariato-lavoro sono interamente sostenute dall’ Unione Europea.

Vi verrà messo a disposizione un alloggio, totalmente pagato nei pressi della struttura nella quale presterete servizio. 

Avrete inoltre libero accesso alla mensa della struttura.

Vi verrà data mensilmente una somma, che potrete utilizzare a vostro piacimento, per eventuali spese personali.

I biglietti dei viaggi che dovrete affrontare per l’organizzazione vi saranno rimborsati per completo, compresi un viaggio di andata e uno di ritorno dal vostro paese d’origine, rispettivamente all’inizio e alla fine della vostra esperienza di volontariato.

Quali sono i requisiti per partecipare?   

Il progetto è aperto ai giovani europei dai 18 ai 30 anni. 

<<I partevipanti devono condividere i valori della solidarietà e del rispetto per la dignità umana e i diritti umani, e credere nella promozione di una società giusta ed equa nella quale predominino il pluralismo, la non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e l’uguaglianza. E devono avere la volontà e la voglia di contribuire in modo significativo alla società.>>

Per presentare la propria candidatura è spesso richiesto un curriculum in inglese, e un successivo colloquio in inglese, o nella lingua del paese per la quale si invia la candidatura.

Tranquilli, non sono richieste certificazioni linguistiche, e non è nemmeno richiesta la conoscenza della lingua del paese in cui si vorrebbe svolgere l’esperienza di solidarietà. Se non, le forti motivazioni personali (e linguistiche) che spingono ad andare in quel determinato paese.

Non è nemmeno richiesto un particolare titolo di studio.

Dove ci si può candidare?  

https://youth.europa.eu/solidarity/mission_it

Si tratta del portale dove potete sfogliare le diverse opportunità offerte, con la descrizione delle attività da svolgere e i rispettivi requisiti per candidarsi.

Vivere all’estero mi spaventa, perchè mi sento sola”   

Il bello di quest’esperienza è che non sarete totalmente soli. 

Vi sono due organizzazioni: una nel vostro paese d’origine (Home organization) e una nel paese in cui svolgerete il vostro servizio (Host organization), sempre disponibili ad aiutarvi negli aspetti burocratici e pratici più complicati.

In caso di dubbi, potete sempre rivolgervi a loro.

Inoltre, ogni singolo partecipante avrà un proprio Tutor, che sarà un collaboratore o collega nel vostro luogo di lavoro. 

Particolarmente significativa è anche la figura del Mentor, che è una persona del posto con cui avere un rapporto più di amicizia, per confidarsi e chiedere consigli pratici in merito alle diverse situazioni. Il Mentor è un collaboratore dell’Host organization quindi in casi urgenti, potrà intervenire per aiutarvi nel modo più efficiente. 

<<>> https://youth.europa.eu/solidarity/mission_it

 

Pandoro o panettone?

Una delle domande più comuni e competitive che viene posta tra le tavole italiane durante il periodo natalizio, dopo l’interrogativa “ma allora…la fidanzatina?” è senza alcun dubbio: Pandoro o Panettone?
Si tratta di due specialità italiane, poche conosciute fuori Italia. Durante il periodo natalizio infatti, mi è capitato di vivere all’estero e di ricercare tra le corsie del supermercato questi due prodotti, con scarsi risultati però, o con molte modificazioni che storpiano la vera essenza e semplicità di queste ricette.
IL PANDORO
Origine:
La storia del pandoro inizia il 14 ottobre 1884, a Verona, giorno in cui Domenico
Melegatti, fondatore dell’omonima industria dolciaria veronese, depositò all’ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, opera dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, pittore impressionista. La sua ricetta era frutto di una rielaborazione del levà, un dolce con granella di zucchero e mandorle originario di Verona, al quale Melegatti rimosse la copertura e aggiunse burro e uova nell’impasto.
Il dolce ebbe così fortuna che diversi imitatori locali tentarono di ricrearlo;
l’imprenditore veronese mise in palio mille lire che avrebbe vinto chiunque fosse
riuscito ad eguagliare la sua ricetta. Nonostante ciò, nessuno riuscì ad ottenere il premio.

IL PANETTONE
Origine:
Benché sviluppato nella sua forma contemporanea nella prima metà del Novecento, il panettone è un alimento di antiche e umili origini che talvolta sfumano nella leggenda. Si presume che gli antecedenti del dolce fossero delle focacce basse con uva sultanina all’interno dell’impasto. L’unica cosa certa è che fu realizzato nei pressi di Milano.
Vi sono due storie rinascimentali che descrivono le origini del dolce:
Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, di famiglia originaria di Atella, in Basilicata,
abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.
Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato per errore nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamani hocucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola». Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti.
Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L’è ‘l pan dal Tögn». Da allora è il “pane di Tögn”, ossia il “panettone”.

Entrambi, se serviti con zabaione casero, gridano a voce alta “E’ NATALE”!

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