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Alice Ajnoha Basco (2024)

ESC : “volontario”, ma tra virgolette e con la v minuscola.

Il Corpo di Solidarietà Europeo rientra nelle esperienze di volontariato, ma non si tratta effettivamente di un volontariato vero e proprio. è più che altro un assaggio del mondo del lavoro che permette di imparare o per lo meno conoscere da vicino una professione.

In più, oltre al lavoro in sé, il “volontario” ha un ruolo sociale fondamentale, che per tutto il percorso viene sottolineato e approfondito: quello di guida all’interculturalità e di rappresentante del proprio paese d’origine.

Ma scendiamo più nel dettaglio…

Io, come tutti gli altri ragazzi, sono e siamo considerati ambasciatori dell’Unione Europea: la nostra missione principale è quella di sensibilizzare i giovani in merito alla cittadinanza europea. Quindi, oltre a trasmettere qualche informazione di cultura generale di base in merito all’Europa e all’Unione Europea, abbiamo l’obiettivo di fornire ai giovani strumenti critici di cittadinanza attiva e permettere loro un libero accesso alle opportunità europee finanziate dall’Unione, (che io sinceramente definirei imperdibili in tale giovane età).

Voi lo sapete per esempio che ci sono mille modi di viaggiare totalmente gratis e anzi, essere addirittura pagati per questo? 

In merito invece al ruolo di rappresentante del proprio Paese; una volta trasferito in un altro mondo, il volontario deve inserirsi ma non adattarsi completamente poiché le sue differenze culturali verranno valorizzate e accentuate, in modo da fornire la libera espressione culturale del sé. L’obiettivo è quello di fare attività e organizzare progetti per immergere le persone in quella che è la cultura del volontario.

In più, svolgere questo tipo di esperienza all’estero, ne costituisce sicuramente il punto forte date le abilità particolari che si possono acquisire rapidamente.

Si dice che vivere un anno all’estero equivalga a vivere 3 anni nel proprio Paese. E data la mia esperienza personale, ad occhi chiusi mi azzardo a dire la stessa cosa. 

Ma… cosa faccio esattamente?

Io attualmente insegno inglese in una scuola superiore professionale in Francia, e durante le mie ore organizzo lezioni in inglese in merito a quanto esposto precedentemente. Con la speranza di trasmettere l’inglese in maniera più dinamica e piacevole ai (miei) ragazzi.

È possibile viaggiare gratuitamente?

Si. 

Molti non sanno che l’Unione Europea, mette a disposizione diversi finanziamenti per giovani, ma attualmente anche per lavoratori più adulti. Per permettere loro di fare un’esperienza a breve o lungo termine all’estero. 

Di che tipo di esperienze si tratta?

Il catalogo prevede diverse opportunità: workshop di formazione personale che al conseguimento ti rilasciano un certificato di competenze; lavori più pratici all’aperto in contatto con la natura, viaggi più legati allo studio e altri invece a prestazioni lavorative, seminari o progetti di gruppo,..

Qual è lo scopo di questi viaggi?

Principalmente un’evoluzione personale e una formazione gratuita su qualcosa di nostro interesse, che ci permette di acquisire competenze trasversali. 

L’integrazione con nuove culture, che arricchisce il nostro patrimonio personale artistico e creativo, amplia le nostre amicizie (e chissà, a volte anche i nostri amori).

Può trasformarsi in una piccola parentesi nella nostra vita quotidiana, e le parentesi si sa, rinfrescano e rigenerano sempre le nostre menti e la nostra anima. 

Inoltre non è da dimenticare, che questo genere di esperienze, permette di sviluppare un senso critico di tolleranza, solidarietà, bisogno e arricchimento reciproco. Elementi fondamentali per un futuro di pace e prosperità.

Quali lingue devo parlare?

Non è richiesto nessun requisito linguistico, di solito è sufficiente un livello minimo-medio di inglese, non per forza certificato.

Dove posso reperire informazioni? 

Fare riferimento a “Youth portal” e registrarsi su questa piattaforma gratuitamente.

Vi sono inoltre diverse pagine instangram come “erasmusprojects4u”.

Recarsi presso un UE-office nella vostra regione, o contattarli via email. Vi risponderanno e vi supporteranno nella ricerca di esperienze all’estero, sempre e solo gratuitamente, o con contributo minimo. 

CES: Cosa, Quanto, Come, Dove, Perché?

Cosa vuol dire fare parte di un progetto CES?

Il progetto ‘Corpo Europeo di Solidarietà’ dà l’opportunità ai giovani dai 18 ai 30 anni, di qualsiasi stato sociale e formazione, di svolgere un periodo a breve termine (3 settimane -2 mesi) o a lungo termine (3 – 12 mesi) all’estero.

Quanto costa avere un’opportunità del genere?

Tutti i progetti CES sono finanziati dall’unione Europea.

Quindi per chi ne prende parte il costo è zero.

Al contrario, il volontario avrà diritto, mensilmente,  a un rimborso spese e a molte agevolazioni, come fosse un vero e proprio ‘stipendio’ anche se a cifre inferiori.

Dove posso andare?

Dove vuoi! 

Il progetto CES da quest’anno si è fuso con un altro progetto di volontariato. I ragazzi ora possono restare, ma anche uscire dall’Europa.

Dipende ovviamente semplicemente dai progetti e dalle offerte disponibili.

Perché prendere parte ad un CES?

Perché è un’esperienza indimenticabile e super formativa. Che ti permetterà di conoscere giovani da tutto il mondo, e ti permetterà di sviluppare le tue skills nascoste.

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